Sornione e trascinante, perfettamente a suo agio nei personaggi della bassa bolognese che conservano immutati nel tempo fascino e suggestioni, Vito ha entusiasmato la platea del Teatro Dehon di Bologna. Un’ora abbondante di risate tra momenti autobiografici e aneddoti, storie da bar e di servizio militare, passando per convegni internazionali dedicata alla lasagna, odissee di papà in pigiama nelle notti davanti alla discoteca Capannina in disperata (e vana) attesa delle figlie adolescenti, fino all’astuto anziano che da vittima predestinata del venditore di dvd per rimettersi in forma si rivelerà in grado di ribaltare la trama…
L’evento AMOA, tradizionale spettacolo di fine anno, ha colto ancora una volta nel segno. Un filmato per ricordare le attività a M’Bour in Senegal, gli interventi del presidente Francesco Martelli e di Danilo Trombetti, di ritorno dalla missione all’Hôpital Saint Vincent de Paoli di Dschang in Camerun, hanno introdotto la serata, presentata da Daniela Smania.
“Due parole per definire AMOA? Volontariato: per definire il senso del nostro impegno, che prosegue ormai da 22 anni con una crescente partecipazione e immutato entusiasmo. Quindi cecità, quella evitabile, che ci vede e ci vedrà impegnati con sempre maggiore vigore per aiutare le popolazioni africane, quelle più bisognose”, ha sottolineato Martelli. “Ne aggiungo una terza: grazie! A tutti i medici, ottici, soci, volontari, amici che ci accompagnano in questa avventura”.
“Sono convinto – ha chiosato Vito – che a chi fa del bene arriva addosso del bene… Sono con voi”.
