Abbiamo avuto la fortuna di vivere la nostra missione nel periodo che precede la Tabaski, la festa che si tiene l’8 luglio in Senegal per celebrare la principale festività islamica che commemora il sacrificio di Abramo e che si tiene due mesi dopo la festa di fine Ramadan.
La Tabaski viene anche denominata “Festa del montone”.
L’evento coinvolge tutto il paese, ogni capo famiglia deve aver precedentemente allevato un montone per sacrificarlo il giorno della festa e poi cucinarlo e condividerlo con la propria famiglia, parenti, amici, vicini e membri della comunità, un occasione speciale per condividere un cibo ricco come la carne, che ancora oggi è considerato un lusso.
Durante il nostro soggiorno, M’Bour era invasa da allevatori di montoni e la spiaggia era considerata luogo di toilettatura; chiunque arrivi al periodo della festa senza possedere un montone, corre ai mercati per acquistarne uno, non averlo è considerata vergogna per la famiglia.
Per le strade se ne incontrano davvero tanti, in gruppo, solitari, appena lavati, addobbati di ghirlande, il montatone ha un significato simbolico, rappresenta l’ariete e ce ne sono talmente tanti da far si che il paesaggio sembri diverso,si formano vere e proprie macchie bianche ovunque. I bambini nel tentativo di fare il bagno ai montoni sono tutti impegnati a cercare di convincerli ad entrare in acqua, utilizzano l’acqua salata dell’oceano perché essendo salata svolge anche funzione di antiparassitario.
E’ divertente passeggiare al fianco dei montoni, è un’animale che noi italiani non siamo abituati a frequentare, sono molto docili e belli, la convivenza fra uomo e animale è molto particolare , chi ne possiede uno bello grande ne è talmente orgoglioso da non separarsene mai.