Mi sono messo nei panni del nostro nuovo microscopio per l’ospedale di Adwa che, come un migrante in cerca di un futuro, ha vissuto un viaggio con tante difficoltà, ha visto varie volte sfumare i suoi sogni, ma non ha mai perso la speranza. Ed alla fine è arrivato, accolto dal personale dell’ospedale che, con amore, gli ha dato una casa. Questo viaggio da “migrante al contrario”, rappresenta anche la vittoria della pace e della speranza sulla guerra. Della cooperazione per dare a chi è più svantaggiato, il diritto alla salute ed alle cure. Con il suo lavoro, il nostro microscopio, contribuirà a ridare la vista e la speranza, a tanti pazienti, molti dei quali, tra pandemia e guerra, hanno vissuto tragiche vicissitudini difficili da raccontare…
Francesco Martelli*
La Missione Salesiana di Adwa è nata ufficialmente alla fine del 1994. Già missionaria in Egitto, Siria, Libano, Zaire, nel 1993, Suor Laura ha ricevuto il mandato per Adwa, in Etiopia: una sfida, in una delle zone più povere e diseredate del mondo, martoriata, in quegli anni, da guerre e dittatura, oltre che da una terribile carestia. Suor Laura si dovette sistemare per lungo tempo in una tenda blu militare.
Dopo l’autorizzazione da parte del governo etiope, nel marzo 2019, le attività sanitarie sono state avviate nella prima ala del nuovo ospedale di Adwa.
Emozionati ed impressionati dalle centinaia di pazienti bisognosi di cure e dalle grandi potenzialità dell’ospedale, al nostro ritorno dalla prima missione AMOA nel nuovo ospedale nell’agosto 2019, il direttivo di AMOA, anche grazie alla importante donazione della sig.ra Rosa Malvezzi, nel gennaio 2020 decide l’acquisto di un nuovo microscopio operatorio Leica, apparecchiatura veramente importante.
Però arriva la pandemia…
Tutto il mondo si ferma, mesi di paura e lockdown, attività bloccate ovunque anche quelle sanitarie, in Africa quasi completamente.
Finalmente nel giugno 2020, l’acquisto viene perfezionato, dopo qualche settimana è pronto per essere inviato, via mare, in Etiopia.
E nel novembre 2020 scoppia la guerra civile…
Dal novembre 2020 al novembre 2022 forze governative, forze di difesa del Tigray ed esercito eritreo, hanno violentemente combattuto una terribile guerra. Distruttiva. Teatro di crimini di guerra di vario genere.
Le strutture sanitarie nella regione del Tigrè Etiope, sono state bersaglio di attacchi intenzionali e diffusi. La quasi totalità delle strutture sanitarie del Tigray sono state danneggiate, ospedali e centri di cura, compreso l’ospedale pubblico di Adwa sono colpiti da saccheggi e distruzione.
L’ospedale Kidane Mehret è rimasto sempre parzialmente aperto, lavorando con i feriti di guerra e con le partorienti.
La popolazione, già povera, a causa della scarsità del raccolto ha anche sofferto la fame.
Il container che trasportava il nostro microscopio è rimasto oltre tre anni fermo nel porto di Gibuti, finita la guerra, finalmente, via terra, nel corso del 2023, arriva ad Adwa.
Finalmente nella primavera di quest’anno tutto è pronto per l’installazione del microscopio operatorio nella nuova sala operatoria. Essendo un’apparecchiatura molto costosa (circa 25.000 euro) e sofisticata, è necessario l’intervento di tecnici specializzati.
Vicini al traguardo, insorge una difficoltà inaspettata…
Ci sono voluti quattro mesi di mail, telefonate, pressioni, raccomandazioni, sofferenze e frustrazione, non solo nostra, ma anche dei due giovani chirurghi oculisti etiopi che il governo del Tigray grazie alla collaborazione dell’Associazione Amici di Adwa ETS che gestisce l’ospedale ha messo a disposizione per operare nell’ospedale. Ma ce l’abbiamo fatta, anche l’ultima battaglia, quella più inaspettata, è stata vinta.
Coordinare una multinazionale svizzera, manager francesi, tedeschi, operatori italiani, governanti locali e soprattutto i tecnici etiopi é stata una vera e propria impresa. Ma, in qualche mese, ce l’abbiamo fatta!
*Presidente AMOA