“Nico”,è il protagonista di questa testimonianza e Rocco, oltre ad essere un suo grande amico, è un ottico e volontario AMOA da diversi anni.
Con queste parole “Nico”. Nicola Longhi, vi racconta la sua prima missione…
Rocco Romagnoli: “Nico’, secondo me tu sei uno che deve venire in Africa con AMOA in missione, fidati: io sono un talent scout!”
Nicola Longhi: “Rocco, non ho il passaporto, e ci vuole un sacco di tempo per farlo!”
Rocco Romagnoli: “E che te frega, mica ci andiamo domani.”
Passano più di sei mesi.
Nicola Longhi: “Rocco, ho il passaporto.”
Rocco Romagnoli: “Allora vieni in Africa: partiamo il mese prossimo.”
Così è iniziata la mia prima esperienza con AMOA.
Prima della partenza avevo molti pensieri in testa e pochissime certezze. Sentivo che, quando ricevi una chiamata così, puoi solo dire sì. Avevo totale fiducia in Rocco. Sapevo di cavarmela nelle situazioni più diverse e di avere un buon spirito di adattamento. Ma oltre a questo, non sapevo davvero cosa aspettarmi.
Arrivato ad Adwa, in Etiopia, ho incontrato persone straordinarie. Religiosi che hanno dedicato la propria vita al prossimo; professionisti appassionati, che passano il tempo libero a donare le loro competenze a chi ne ha più bisogno; uomini e donne che hanno trovato gioia nel fare comunità e, insieme, prendersi cura di chi è in difficoltà.
In quel piccolo angolo di mondo, la generosità non ha confini.
Sono stato accolto nella missione a braccia aperte, con il cuore pronto a darmi sostegno e affetto. Mi sono trovato circondato da persone che, in modi diversi, hanno fatto della solidarietà una parte essenziale della loro vita.
Ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa: sull’amore per gli altri, sul valore del lavoro e sul potere della condivisione.
Questa missione mi ha fatto riscoprire una parte di me: il desiderio autentico di donare e di costruire legami profondi, senza barriere. In un luogo così lontano, ho ritrovato un pezzo essenziale della mia personalità.