Una delle maggiori difficoltà che si incontrano in Africa, per quanto riguarda l’ottica, è la giusta scelta della strumentazione da laboratorio. Ce ne siamo resi nuovamente conto nel corso della missione a M’Bour, in Senegal.
Il laboratorio di ottica necessita di strumentazione sofisticata per poter eseguire un perfetta centratura, taglio e montaggio delle lenti.
In Africa, la corrente non sempre è stabile, l’acqua spesso contiene sabbia, alcuni strumenti attualmente in uso in Italia sono troppo sofisticati pertanto in loco nessun tecnico li conosce, le schede madri sono soggette ai cali di corrente etc…
In passato gli strumenti venivano acquistati da AMOA in Italia e poi inviati nei vari paesi dell’Africa; allo stato attuale dopo varie esperienze, considerando anche le spese di spedizione che sono alle stelle, abbiamo ragionato sull’acquistare gli strumenti direttamente in loco, questo ci porta anche il vantaggio di poterci avvalere dei tecnici locali.
Al nostro arrivo ad M’Bour purtroppo la mola automatica che era stata consegnata il mese precedente al Centro Oftalmologico non funzionava e questa inaspettata sorpresa avrebbe potuto compromettere l’esito positivo della nostra missione, ma soprattutto costringeva Bandè, l’ottica locale, ad utilizzare una vecchia mola semi automatica che la vincolava a eseguire passaggi manuali che dilatano il tempo e riducono la capacità produttiva.
E’ stato impegnativo trovare la soluzione , ma con l’aiuto dei tecnici locali e di tanti amici tecnici Italiani che ci hanno aiutato telefonicamente, la mola ha cominciato a funzionare perfettamente.
Per i volontari che si recano in missione, gli strumenti sono fonte di grandi preoccupazioni ma anche di grande condivisione di gioia quando si riescono ad aggiustare.
In questa missione dopo svariati tentativi, Mimma è riuscita a trovare una soluzione, non è la prima volta che Mimma con pazienza e perseveranza ha la meglio sullo strumento, quando si fa una prova e alla fine del ciclo di lavorazione la lente viene perfetta partono gli inni da stadio, gli abbracci e la commozione, a quel punto gli sguardi delusi che fino a quel momento hanno espresso il pensiero “se non riusciamo a far funzionare lo strumento la spedizione sarà meno operativa” cambiano luce.