Venuste Niyongabo, ex mezzofondista burundese, primo campione olimpico nella storia del suo paese e fondatore della “Fondazione Vénuste Niyongabo”, ci racconta la storia della piccola Annie Diella Iradukunda, nativa del Burundi, che festeggia in questi giorni i primi 6 mesi di vita. Di famiglia di modeste origini, Iradukunda mostrò i primi problemi alla vista già all’età di 3 mesi.
La madre, comprensibilmente preoccupata, si recò immediatamente in ospedale e la diagnosi fu dolorosissima: glaucoma congenito bilaterale. Era necessaria una delicata e costosa operazione, da effettuarsi all’estero. Quasi impossibile riuscire a coprire le spese per la famiglia.
Decisivo fu l’incontro con i medici di AMOA, di passaggio presso il “Prince Regent Charles Hospital”: gli oculisti Gian Luca Laffi e Massimo di Maita, oltre al volontario Massimo “Fiffo” Bergamini. L’intervento necessario, trabeculotomia in anestesia generale, doveva svolgersi in Rwanda. Da qui l’impegno di AMOA e dell’Associazione “Amici di Beatrice”, che hanno sostenuto le spese di Iradukunda e di un familiare all’ospedale RCHE di Piet Noé.
Oggi la piccola Annie è più turbolenta che mai, continua a spostarsi ovunque e a giocare con tutto ciò che vede. Questa bimba ha ritrovato, grazie all’intervento chirurgico, un dono preziosissimo: la vista. Può finalmente vedere il mondo, sentirlo, interagire e giocare con gli altri. Tutto questo è nuovo per lei, perché prima di questa operazione aveva conosciuto solo l’oscurità.