Nei Paesi sviluppati gli occhiali sono oggi accessori di abbellimento e arredo per il volto, oltre che indispensabili per vederci bene. Ma in Africa restano un lusso. Ne parla Daniela Smania, manager, tra le responsabili dell’organizzazione eventi di AMOA.
La vista è il senso che ci permette di discriminare forme, dimensioni, colori e distanze di ciò che osserviamo. Alla base di ogni attività lavorativa, sportiva, ludica, c’è l’esigenza di una perfetta performance visiva. Quando insorgono, per svariate motivazioni, problematiche legate alla vista, si rendono indispensabili gli occhiali correttivi.
Nei Paesi sviluppati oggi gli occhiali non sono più solamente un mezzo per correggere le problematiche visive, ma anche accessori di arredo e abbellimento per il volto. Gli stilisti lavorano incessantemente per creare collezioni sempre più sofisticate, bellissime nella proposta di colori e forme. Le aziende di oftalmica propongono lenti sempre più specializzate e specifiche per permettere un’ottimale efficienza visiva in ogni situazione di vita e di vista. È ormai noto che per una qualità della vita elevata, le persone necessitano di più occhiali specifichi, a scopo di prevenzione, protezione, correzione della vista.
L’importanza dell’occhiale correttivo per la vista è riconosciuta in ogni parte del mondo e vale per tutte le persone, a qualsiasi latitudine. Ma, purtroppo, ci sono Paesi dove le problematiche sociali, economiche e politiche rendono tutto molto difficile.
In alcuni Paesi dell’Africa c’è un oculista ogni milione di persone e quindi diventa già difficile avere una semplice ricetta che indichi il problema visivo. Gli ottici sono molto pochi a causa della carenza di scuole di formazione ma, soprattutto, le poche strutture presenti sono troppo costose per una grande parte della popolazione che non può permettersi il lusso di una visita.
Figuriamoci dell’occhiale.
Ecco, dunque, come un’oggetto indispensabile che fa parte del nostro quotidiano, per gran parte della popolazione africana diventa un lusso inaccessibile. Da qui cominciano i problemi, perché anche una semplice presbiopia, disturbo fisiologico e naturale dovuto al passare degli anni che rende difficile la messa a fuoco da vicino, comincia a rendere impossibile qualsiasi attività lavorativa che richieda la visione breve distanza. La conseguenza è che, in breve tempo, tante persone perdono il lavoro con gravi ripercussioni economiche sulla famiglia e sull’intero villaggio di appartenenza.
Per ovviare a questi problemi, e dare un contributo fattivo e concreto, AMOA in questi anni si è fortemente impegnata per formare medici e ottici. Per l’attivazione di laboratori di montaggio occhiali rivolti alle persone indigenti. AMOA sostiene infatti il diritto alla visione per tutti. Il lavoro nelle missioni è assiduo e costante. I collaboratori locali di AMOA, sostenuti dall’associazione sia in termini di strumentazione che di materiali come lenti e montature, visitano ogni qualvolta è possibile le persone più povere e le dotano di occhiali correttivi.
