Tra le numerose attività che hanno caratterizzato le missioni AMOA in Africa segnaliamo la battaglia contro l’oncocercosi
Tra le numerose attività che hanno caratterizzato le missioni AMOA in Africa, in primo luogo in Togo, merita una segnalazione la battaglia contro l’oncocercosi.
Si tratta di una malattia infettiva causata dal parassita “Onchocercas Volvulus” e trasmessa, attraverso puntura, dalla mosca Simulium nera.
Questi insetti si riproducono nella savana, nelle zone pluviali e nei fiumi a scorrimento veloce, da cui il nome “cecità fluviale”. Dopo circa un anno, le larve depositate nella pelle si trasformano in vermi adulti che si riproducono e migrano attraverso il tessuto sottocutaneo fino a raggiungere gli occhi e a danneggiare irrimediabilmente la vista.
Se diagnosticata in tempo, la cecità fluviale è curabile grazie all’assunzione una tantum di un farmaco, a base di Ivermectina, che uccide le larve, mentre non riesce ad eliminare il verme adulto. Per cui l’individuo infettato deve assumere le pillole per 20 anni per eliminare le nuove larve prodotte dai vermi adulti e ridurre il rischio di diffusione dell’infezione.
La distribuzione gratuita di questo farmaco è sempre stata una delle priorità per AMOA nelle missioni in Africa dove si è riscontrata la malattia. L’associazione, in questo impegno, è stata affiancata anche da alcune multinazionali farmaceutiche.
Grazie a questo sforzo comune, l’oncocercosi è stata debellata in Togo già nel 2017.