Il 2 maggio si festeggia la Pasqua copta e in Etiopia, dove AMOA opera dal 2008, è tra le festività più importanti.
Augurare “Buona Pasqua” pare però ingenuo e fuori luogo sapendo che Pasqua significa “novità di vita rinnovata”.
Questo paese da inizio novembre 2020 sta attraversando una guerra civile, un conflitto dimenticato dai media ma che coinvolge 6 milioni di persone.
Eppure la Pasqua in Etiopia è una vera e propria festa, la fine di un lungo periodo di quaresima, 50 giorni, chiamato Tzòm, durante il quale i credenti si privano di qualsiasi tipo di cibo di derivazione animale.
Il giorno prima, il sabato santo, le strade brulicano di mandrie di bestiame. Il mercato è affollatissimo e tutti provano ad acquistare le bestie più grosse per il banchetto della domenica.
All’alba l’aria si riempie di canti di preghiera e anime di fedeli vestite di bianco si ritrovano nelle chiese di quartiere per pregare. Poi dall’ora di pranzo fino a tarda notte le porte delle case rimangono aperte in modo che tutti possano entrare e sfamarsi.
La Pasqua dovrebbe essere festosa e AMOA si augura che presto questo popolo innocente possa tornare a festeggiarla con serenità.