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Tutto ha inizio nel 2018, quando AMOA viene contattata dal prof. Riccardo Masetti, responsabile medico dell’associazione internazionale HopeXchange.
Il “progetto per la salute” HopeXchange è uno sforzo di collaborazione internazionale finalizzato ad aumentare la capacità di assistenza sanitaria nell’Africa sub-sahariana. È diretto in stretta collaborazione con il Ministero della salute del Ghana e una rete di importanti partner locali e internazionali, fra i quali la Conferenza Episcopale Italiana.
Per l’oculistica il partner diventa AMOA.
Il progetto affronta importanti problemi di salute, in particolare legati a donne e bambini, nell’Africa sub-sahariana. Questi includono malattie infettive (HIV/AIDS, tubercolosi, malaria), salute materno-infantile (screening prenatale, nutrizione e immunizzazione) e cancro (con particolare attenzione al cancro al seno, alla cervice e alla prostata), nonché campi specialistici di medicina interesse come l’oftalmologia (cecità evitabile, oftalmologia pediatrica, malattia vitreoretinica), malformazione cranio-facciale (labio-palatoschisi) e condizioni cardiovascolari dell’infanzia.
Kumasi è una grande città, antica capitale del regno Ashanti, ancora intrisa di antiche tradizioni. Come molte città dell’Africa presenta enormi contraddizioni: si passa da zone di estrema povertà ed arretratezza alle bellezze del suo straordinario mercato Kejetia, uno dei più importanti all’aperto dell’Africa sub-sahariana. Le strade sono rosso ruggine e la gente ti accoglie avvolta in vestiti di stoffa, le kente a colori vivaci, tonalità intense e cuciture simboliche, tipiche del Ghana.
Sono meno di un centinaio i medici oculisti in Ghana, la maggior parte opera nella regione della capitale Accra (78%).
Il numero degli interventi di cataratta resta tuttavia assolutamente insufficiente, per la scarsa disponibilità di strutture; la carenza di risorse umane (soprattutto di oculisti); la bassa attitudine individuale ad accedere ai servizi sanitari.