23 Novembre 2024

“Puoi anche tu”, le storie
dei nostri volontari:
Mauro Budini – Medico

Quattordicesima puntata di “Puoi anche tu”: la testimonianza diretta, il racconto di soci, amici, volontari protagonisti in questi anni dell’attività dell’Associazione. E’ la volta di MAURO BUDINI. medico.

Lo scopo della missione cui ho partecipato nel 2019 a Kumasi era quello di verificare la possibilità di collaborazioni continuative con l’HopeXchange Medical Center, ultimato appena pochi mesi prima. Uno dei motivi che mi hanno spinto è stato sicuramente l’opportunità di fare esperienza nel campo medico specialistico che più mi interessa, l’oftalmologia. Pur avendo svolto solo l’attività di assistente o spettatore agli interventi, ho compreso la reale importanza di un intervento di cataratta, prestazione che in Italia è data per scontata. Mi ha colpito, in particolare, vedere come un capofamiglia cieco, abbastanza in salute nonostante la veneranda età (per l’Africa) di circa sessant’anni, potesse passare da una condizione di “buio” e disabilità al poter rivedere i propri cari e i nipotini. Allo stesso modo è stato tremendo vedere un giovane studente che, colpa il difficile e discontinuo accesso alle cure e ai farmaci, era ormai cieco per glaucoma. Da qui ho capito limpatto che missioni di questo tipo possono avere in Africa, soprattutto nel contribuire a formare e perfezionare un servizio sanitario di facile accesso per la popolazione.

Durante la missione, durata una settimana, ho assistito il dottor Martelli nel percorso di diagnosi e terapia della cataratta, malattia che rimane ai primi posti tra le cause di cecità in Africa. Già dalle prime visite e dai primi interventi ho capito quanto fosse importante fornire un’assistenza medica specializzata a queste persone. Questa esperienza mi ha fatto capire il vero ruolo di queste missioni: offrire assistenza sanitaria è indispensabile, ma ancor più importante è formare il personale medico, infermieristico e tutti i sanitari, così da contribuire a costruire progressivamente un’équipe ospedaliera autonoma. Ho anche compreso l’importanza, come medico, di prestare aiuto in maniera incondizionata a queste persone, escluse dalla vita sociale e lavorativa a causa di queste malattie. Sono partito quasi solo con l’avida idea di iniziare a imparare il mestiere dell’oculista, ma l’Africa mi ha sorpreso donandomi la gioia e l’energia dei ghanesi nella vita di tutti i giorni.

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