Dodicesima puntata di “Puoi anche tu”: la testimonianza diretta, il racconto di soci, amici, volontari protagonisti in questi anni dell’attività dell’Associazione. E’ la volta di MICHELE FOLI, Ottico.
Contattai AMOA dopo essere stato in Uganda con alcuni colleghi. Compresi che la mia opera in Africa poteva essere molto più utile se messa al servizio di medici oculisti. Ho quindi partecipato, da volontario, a otto missioni in vari Paesi, tra cui Senegal, Rwanda e Zimbabwe. Ho sempre cercato di assecondare al meglio le richieste dei nostri referenti africani secondo le direttive AMOA. Ho contribuito ad aprire laboratori di ottica e a formare personale locale, ma ho anche assistito i medici durante visite e interventi. Coordinarsi per operare meglio, penso sia una parola d’ordine corretta. Fondamentale è l’attivazione di percorsi, come fa AMOA, che vadano oltre l’impegno dei singoli. Bisogna sempre lavorare in squadra, così da dare continuità agli interventi e coinvolgere il personale locale, assistendolo ma soprattutto formandolo. Di tante persone che ho visto durante le missioni, che rischiavano la cecità o addirittura non vedevano per nulla, mi ha colpito l’assoluta mancanza di ansia, la serenità nell’affrontare anche le malattie più gravi. Dallo Zimbabwe, come dagli altri Paesi, ho riportato a casa ricordi speciali legati al personale ospedaliero cui ho cercato di insegnare il mestiere pur nel tempo relativamente breve a mia disposizione. L’entusiasmo di chi mi stava di fronte era contagioso e ha consentito di ottenere ottimi risultati. Ed è proprio per ritrovare quell’entusiasmo, e per rivedere la gioia negli occhi e nel sorriso di chi grazie ad AMOA ritrova la vista, che non vedo l’ora di ripartire.