Dopo un anno, a novembre (dal 2 al 14) AMOA ritornerà ad Adwa. Scopi principali della missione saranno quelli di proseguire la formazione del personale etiope che collabora con la nostra Associazione negli ambulatori e in sala operatoria e di facilitare la partenza del laboratorio per la produzione di occhiali.
La delegazione AMOA sarà composta da Sergio Tabacchi, medico oculista, da altri due giovani colleghi oculisti, Lucia Benatti e Alessandro Romani, desiderosi di provare questa esperienza in Africa e che saranno di grande aiuto sia negli ambulatori che in sala operatoria; da Massimiliano Giovannini, strumentista di sala operatoria, Daniela Smania e Rocco Romagnoli, ottici, alla seconda esperienza ad Adwa.
Come sottolinea Sergio Tabacchi, “la missione acquista un’importanza particolare anche perché è stato, quello trascorso, un anno abbastanza complicato e complessa si è rivelata soprattutto la gestione a distanza delle attività. Ad Adwa si sono infatti alternati giovani oculisti etiopi che hanno svolto in particolare attività ambulatoriale in quanto il vecchio microscopio operatorio non era più funzionante. E, purtroppo, abbiamo avuto periodi lunghissimi (i famosi tempi africani…) prima del collaudo del nuovo microscopio operatorio, che adesso finalmente è in funzione. Anche le infermiere di oculistica, specializzate e con attività molto specifiche, in Africa figure intermedie tra un infermiere generico e un oculista, si sono alternate nell’attività ambulatoriale, con conseguenti problemi che attualmente sembrano risolti. In questo momento l’infermiere e l’oculista stanno facendo uno screening dei pazienti preparando la lista interventi che insieme faremo nei 10 giorni che rimarremo ad Adwa. La missione avrà rilievo anche per quanto riguarda il futuro dell’attività oculistica: l’intenzione è quella di prendere contatto con il Ministro della Sanità del Tigray per definire una volta per tutte e con chiarezza i ruoli degli attori in campo (AMOA, Governo Federale e Ospedale). Non bisogna mai dimenticare che il compito di AMOA è sempre stato quello di formare personale sia infermieristico che medico, oltre che essere di sostegno attraverso l’acquisto di strumentazioni in un contesto non certo di esclusività, ma di collaborazione con le strutture locali”.
