23 Novembre 2024

Voci dall’Africa: Il giorno
che Ravaonirina
vide suo figlio

Per la rubrica “Voci dall’Africa”, dal Madagascar ecco la storia di Ravaonirina, raccontata
da Lino De Marinis, medico, fotografo e volontario AMOA

Come preannunciato da suor Leonarda di Isifrota, quella mattina si presentò una donna, quarantenne o pressappoco: Ravaonirina.

Impossibilitata a vedere da tempo per una cataratta bilaterale intumescente.

Passarono poche ore e fu operata dall’oculista Carlo Passeggi. Il giorno successivo, timidamente, disse solamente che riusciva a vedere un po’ di luce… Scesa dal letto, Ravaorinina si incamminò, da sola, per raggiungere la lampada a fessura.

Prima dell’intervento riusciva a muoversi solo se accompagnata, e questo risultato già ci riempiva di soddisfazione. Dopo il primo positivo controllo post-operatorio, si accomodò su una panchina nell’atrio della struttura operatoria, in attesa del marito e del figlio che si erano recati al mercato per acquistare del cibo.

Rimanemmo poi colpiti da questo bambino, di circa 7 anni – che la madre non aveva mai potuto vedere perché la menomazione visiva era già presente alla sua nascita – mentre in modo perplesso e timoroso si avvicinava a lei, seduta da sola e con gli occhiali scuri.

Ci scostammo, per pudore, ma da lontano non potevamo smettere di guardare Ravaorinina accarezzare in continuazione la testa del figlio, di carnagione scura ma con un ciuffo di capelli biondi, che sorrideva in modo entusiasta.

In tanti anni, in Madagascar, dove le donne abitualmente sono sempre molto riservate, non avevo mai assistito ad un gesto di tanta tenerezza.

Ravaorinina, come da prassi, doveva essere controllata per la seconda volta cinque giorni dopo ad Isifotra, villaggio dove vive e dove saremmo stati in visita di cortesia alle suore.

All’orario stabilito, però, non si è presentò per cui, da programma, ripartimmo lungo la strada sterrata verso Ihosy.

Dopo pochi chilometri fummo attratti da un gruppo di tre persone che camminava lungo il bordo della strada. Ci colpi il ciuffo biondo del bambino; guardando meglio, riconoscemmo la famiglia di Ravaorinina. Immediatamente ci fermammo ed eseguimmo il controllo oculistico direttamente sulla strada…

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